COME VENDERE UNA CASA RICEVUTA IN DONAZIONE

Come vendere una casa ricevuta in donazione dal donante ancora in vita. Guida su aspetti legali, fiscali e pratici.

Persona che firma un contratto per l’acquisto di una casa, simbolo di transazioni immobiliari, ideale per chi sta considerando la vendita di un immobile proveniente da donazione, con riferimento a processi legali e fiscali legati all’acquisto e alla cessione di una proprietà.

La vendita di una casa ricevuta in donazione, anche quando il donante è ancora in vita, è possibile secondo l’attuale normativa. In effetti, non vi sono divieti legali alla cessione di un immobile donato. Tuttavia, per completare correttamente l’operazione, è necessario seguire precise procedure per tutelare i propri diritti da eventuali azioni contestative da parte degli eredi.

La compravendita di un immobile donato comporta infatti obblighi legali e fiscali, destinati a proteggere le parti coinvolte. È fondamentale prendere in considerazione le precauzioni necessarie e le implicazioni legali che potrebbero sorgere.

    È possibile vendere un immobile donato con il donante ancora in vita?

    Quando si può vendere una casa ricevuta in donazione?

    Quando diventa definitiva una donazione?

    Tasse sulla vendita di una casa ricevuta in donazione

        Tassazione sulla Plusvalenza

    Imposte per l’acquirente

         Tabella delle imposte per l’acquirente

    Vendere una casa donata con usufrutto

È possibile vendere un immobile donato con il donante ancora in vita?

Dal punto di vista normativo, con l’accettazione e la trascrizione della donazione, il donatario diventa a tutti gli effetti il legittimo proprietario dell’immobile e può venderlo senza particolari restrizioni. Tuttavia, è importante verificare l’eventuale presenza di vincoli legati alla donazione, come il diritto di usufrutto. In tal caso, il donante mantiene il diritto di usare e godere della casa, mentre il donatario detiene esclusivamente la nuda proprietà.

Anche se la presenza di un usufrutto non preclude la vendita, l’acquirente deve essere consapevole che l’immobile risulterà gravato da usufrutto, il che potrebbe ridurne il valore e complicare l’accesso a un mutuo.

Un altro aspetto importante riguarda le possibili contestazioni da parte degli eredi legittimi. Questi potrebbero avviare un’azione legale per lesione della loro quota di legittima. Tali contestazioni potrebbero emergere anche a distanza di anni, talvolta fino a vent’anni dopo la trascrizione della donazione.

Per evitare tali problematiche, è utile ottenere una rinuncia all’eredità da parte del donante e degli eredi, in modo da prevenire future contestazioni sulla donazione e garantire una maggiore sicurezza giuridica per l’acquirente.

Quando si può vendere una casa ricevuta in donazione?

Una casa ricevuta in donazione può essere venduta se sono trascorsi almeno dieci anni dal decesso del donante, momento in cui si apre la successione, o venti anni dalla registrazione ufficiale della donazione. Se non sono passati questi termini, l’unica opzione per vendere senza rischi futuri è stipulare una polizza assicurativa che tuteli l’acquirente, risarcendolo in caso di eventuali contestazioni future.

Come già detto, il donante può disporre della vendita dell’immobile ricevuto in donazione. Tuttavia, per proteggere i propri interessi giuridici, è importante considerare almeno tre condizioni:

    immobile senza vincoli: una donazione senza vincoli (ad esempio, usufrutto o altre restrizioni) consente al donatario di vendere liberamente, senza dover rispettare termini legati alla successione o alla registrazione. In questi casi, non è necessaria una polizza assicurativa e la vendita può avvenire con maggiore tranquillità;

    rischi legati agli eredi: se l’immobile è stato donato mentre il donante è ancora in vita, gli eredi legittimi (come coniuge, figli o genitori) potrebbero contestare la donazione, in quanto potrebbe ledere la loro quota di legittima;

    immobile con usufrutto: In caso di donazione con riserva di usufrutto (dove il donante conserva il diritto di godere dell’immobile), è necessario ottenere il consenso dell’usufruttuario. Inoltre, l’acquirente deve essere consapevole che sta acquistando un immobile vincolato.

Quando diventa definitiva una donazione?

Una donazione acquista natura definitiva solo al verificarsi di due circostanze legali:

    registrazione dell’atto di donazione: l’atto di donazione diventa ufficiale e opponibile a terzi dal momento della registrazione nei registri immobiliari. Questo passo garantisce che la donazione sia riconosciuta legalmente.

    tempi per la contestazione: anche se l’atto di donazione è immediatamente efficace tra le parti, gli eredi legittimi possono contestarlo se ritengono che la loro quota di legittima sia stata lesa. Tuttavia, la contestazione può avvenire solo entro precisi termini legali:

        gli eredi possono impugnare la donazione entro 10 anni dall’apertura della successione;

        la donazione diventa inoppugnabile se sono trascorsi 20 anni dalla sua registrazione.

In sintesi, la donazione diventa definitiva quando sono trascorsi i termini legali per l’impugnazione da parte degli eredi.

Articolo tratto da: https://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2025/03/14/214052-e-possibile-vendere-casa-proveniente-da-donazione-con-donante-ancora-in-vita?utm_medium=email&utm_campaign=news_daily&utm_campaigntype=retention&utm_creation=news_daily_20250314&utm_date_send=2025-03-1408:38:10&utm_link=m10TitularNode214052&utm_project=visitGeneration&utm_recipient_id=3806086342&utm_recipient_list=3&utm_source=newsletters

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